01 Apr A bordo dell’Edipo Re, insieme all’Università di Psicologia di Padova
IL RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DI PADOVA, INSIEME AD ANGELO RIGHETTI E IL SOSTEGNO DEL PATROCINIO DEL COMUNE DI VENEZIA, PRESENTANO… IL MANIFESTO PER L’INCLUSIONE
VENEZIA, IN RIVA DI CORINTO, 02 SETTEMBRE 2016. Inclusione Sociale. Si può praticarla, sostenerla, discriminarla, ma capiamo prima il suo significato, e non semplicemente quello etimologico bensì la spiegazione di colui che appoggia l’inclusione sociale sin dai suoi primi anni di carriera professionale da Medico, Angelo Righetti. L’inclusione è un movimento attivo che integra tutte le parti di noi stessi attraverso gli altri ed è fondamento della dignità umana e della libertà della conoscenza. Si affianca al suo pensiero il Rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, che durante l’inaugurazione di Edipo Re, presentano un evento a sostegno del progetto sull’inclusione sociale: Il Manifesto per l’Inclusione. Tra i tanti obiettivi vi è l’impegno a favorire la propagazione e la divulgazione di valori territoriali e produttivi nonché l’inclusione sociale e lavorativa dei giovani secondo modelli sostenibili, scrive il Giornale dell’Università degli studi di Padova. A loro dobbiamo anche il video-messaggio sotto riportato.
APPROFONDIMENTI: IL MANIFESTO PER L’INCLUSIONE
Tra i diritti umani da sostenere e promuovere, non in quanto meritati dalle persone, ma costitutivi della persona stessa, ve ne è uno particolarmente disatteso, discriminato, stravolto o trasformato in un dovere appartenente al mondo dei poteri e non dei diritti naturali della persona: il diritto di occuparsi degli altri, con rispetto, benevolenza, tolleranza, senza finalità di potere o di lucro, continua Angelo Righetti, nel saggio intitolato: Il Diritto ad occuparsi degli altri nella costruzione del welfare comunitario. Si tratta di un rispetto reciproco, che garantisce pari opportunità e un tenore di vita dignitoso. Si sta parlando di diritti umani, e secondo il Presidente della Cooperativa Impresa a Rete: i diritti discendono dalla conoscenza come accumulo e come esperienza e dall’esercizio di questo diritto dipende anche la qualità sociale delle relazioni e della vita delle comunità. Le professioni di aiuto si sono sviluppate a partire da questo diritto. La riconoscenza sociale ha dato loro un valore economico e un’organizzazione che permettesse lo sviluppo delle conoscenze, abilità applicative (professionali) e riproducibili.